Tuesday, April 28, 2009

Pensieri Sparsi lungo l'Autostrada

Solo alle 3 e un quarto riesco a lasciare l'ufficio e a salire sulla Fiat Idea grigio scuro noleggiata alla Hertz a Fossano. Sono teso, mi aspettano 4 ore di guida almeno, sotto la pioggia battente di ieri pomeriggio.

La tangenziale di Torino scorre benche' la pioggia sia forte, nessun rallentamento, in meno di 30 minuti sono alla barriera di Santena verso la A21.

Di tanto in tanto guardo i campi alla mia destra, l'acqua affiora ovunque, non solo nei fradici campi arati, ma anche in polle tra il verde dei prati erbosi. I piccoli rigagnoli sono tracimati, ma non in modo violento, segnano come serpenti d'acqua il manto erboso verde.
Procedo sulle colline, passo Asti e poi Alessandria dove il Tanaro e' enorme, limaccioso e minaccioso.

E' la volta di Marengo, dove mi viene da pensare a cosa attragga ancora nelle imprese del Corso. Ho appena letto della sua tumulazione regale nel sarcofaco rosso agli Invalides, ben 19 anni dopo la morte a Sant'Elena. Stendhal sugli spalti per le molte persone che osservano questo evento e ripensa a cosa leghi la Francia al suo Imperatore, alle speranze in lui riposte. Io non sono mai stato a Waterloo con Fabrizio Del Dongo, solo a Borodino con il principe Andrej. Ho letto della sepoltura in un curioso volume comprato in autunno dal titolo "Cimiteri".

Per un momento l'asfalto non e' drenante e la strada si traforma in una piscina ove superare i camion e' come guadare un torrente in piena. Passiamo Tortona e poi il 45 Parallelo.

Nei pressi di Broni il cielo si oscura ulteriormente e l'acqua sembra essere gettata a secchiate, il tergicristallo e' al massimo, ma si vede poco, a destra un muro di TIR, poi un restringimento e le due corsie si riducono ai camion lungo il ciglio e la nostra corsia a fianco dei blocchi antiribaltamento.

Poi finalmente la pioggia rallenta un poco ed i camion osanto dei sorpassi millimetrici ed eterni. A Piacenza la pioggia si riduce ancora, guardo sempre con un po' di nostralgia la stazione ed i campi lungo il fiume. Ora la meta e' Brescia passando per Cremona, gli schermi pero' parlano di raffiche di vento e le si sente tutte.

Passiamo Caorso dove sulla sinistra svetta il cilindro di cemento della centrale ferma, penso a Berlusconi, a cos'altro si inventera' per essere all'altezza del suo se'. Non penso nulla possa colmare la sua ambizione, ne' ponti faraonici, ne' centrali, nemmeno sovvertire la Costituzione e gli ordinamenti, lui unico Padre di questa Patria di inizio XXI secolo. Io resto legato ai padri del XX secolo e di una politica ormai vecchia intollerabile per i piu', ma meno legata allo showbusiness.

Passiamo il Po che sembra un mare d'acqua marrone, forse non minaccia ancora gli argini, ma ne e' di poco sotto, alberi ed arbusti cresciuti sugli argini emergono dalle acque.

Ora penso a Brunetta visto venerdi' sera scorso all'Era Glaciale intervistato dalla Bignardi, se vi interessa cercare su YouTube. Il ministro a disagio fin dalle prime battute, ma ostentando sicurezza ed aggressivita'. Al passo falso della Bignardi che storpia per errore il nome di un politico del passato, tale Brondolini, fa scattare l'intervistato che inizia ad insultare l'intervistatitrice e a battibeccare come un bimbo stizzito. Scena grottesca, ma rivelatrice dell'arroganza gia' mostrata dal ministro gia' evidente nel compiacimento dei risutati raggiunti nel castigare gli statali, mi stupisce che non abbia nemmeno un pensiero, nemmeno una parola per gli onesti che subiscono le stesse norme capestro dei disonesti, ma si' facciamo pure di tutta l'erba un fascio, tutti in prigione e che gli serva da lezione. La sua tesi non detta ma evidente e' che *tutti* gli statali, per definizione sono disonesti e meritori di pagare. Eppure il ministro ha coorti di fans agguerriti, non solo il 45000 su YouTube ma sparsi ovunque. Mi viene rabbia che oggi solo chi e' arrogante consapevole o inconsapevole che sia viene apprezzato dal Barnum mediatico e viscerale. In fondo in ognuno di noi alberga un forcaiolo pronto a prendere in mano il forcone.

Passo Brescia, il traffico della A4 non ammette altri pensieri, ma anche qui scorre nervosamente verso la Laguna. Una Mini bianca e' alle mie spalle e si sposta come una trottola tra le varie corsie. Non capisco cosa voglia fare e dopo molto tempo mi fa i fari e io lo lascio passare, per poi proseguire dietro di lui. Ora ha smesso di fare lo zig-zag e la prima volta che ci prova ritorna alle mie spalle, peccato io mi debba incolonnare verso Verona Nord.

Ultimi 70 km con i TIR che viaggiano verso il Brennero, la valle dell'Adige si stringe, sui ponti lo guardo, anche lui minaccia, ma incassato nel suo letto e poco temibile sembra.

Ci supera un treno di vagoni porta automezzi completamente vuoto e vien da pensare quando mai in Ialia si potra' spostare del traffico da ruota su rotaia, forse mai, meglio costruire opere faraoniche.

Piove nuovamente a dirotto, ma passo Rovereto e poi poco a poco arrivo alla meta Trento Centro.

I Bastards

Gia' all'arrivo in albergo frotte di persone dirette verso il centro, mi dicono sia un concerto questa sera.

Esco per andare a cena e la Piazza del Duomo e' un muro di persone e di ombrelli, piove come non mai. Io mi incastro con gli altri fino a scoprire che la piazza e' interrotta dalla sicurezza e che devo allontanarmi in un vicolo.

Al ritorno da cena ripercorro a ritroso e mi ritrovo in piazza con la musica che romba e l'energia frizza tra le cupole variopinte degli ombrelli.

Il palco illuminato e' visibile, ma dietro al mare di ombrelli che impedisce di vedere i cantanti ed anche i due maxi schermi sono quasi muti e fissi sul logo di X-Factor.

Vago allora tra le persone nella piazza, nessuna speranza di trovare riparo sotto i portici ormai
gremiti di persone. Il DJ Francesco scherza con i cantanti e con il pubblico, ora canta Noemi. Mi avvicino alla fontana transennata e poi indietreggio fino alla larga via Balenzani. Guardo le persone piu' disparate: coppie allacciate che condividono lo stesso ombrello, gruppi di adolescenti che trasmigrano da punto a punto, adulti assorti e concentrati, capisco poi, forse in attesa dei loro figli adolescenti, coppie attempate e single come me, genitori che con buffe mosse cercano di restare agganciati ai figli piccoli tenendoli per il cappuccio della mantellina o per un braccio o per l'ombrello, mamme con figli pre-adolescenti, ragazze con capelli fradici incollati al viso, due polizziotti che chiacchierano indifferenti con il basco in testa.

Attendo, per sentire i Bastard Sons of Dioniso, ma non arrivano, esce pero' Jury, un ovazione lo accoglie mentre intona la sua canzone e con lui al ritornello cantano molti dei presenti. Noto alcune ragazze che ondeggiano al ritmo della musica, poi guardo meglio anche la moltitudine delle cupole degli ombrelli che mi separano dal palco ondeggiano a tempo. Resto incantato.

Mi sposto ed indietreggio aspetto ancora un paio di cantanti sconosciuti e poi mi dirigo verso l'albergo, niente Bastards, pecccato. Loro era di casa qui a Trento, sono dalla Valsugana. Sono fradicio anch'io e devo ancora lavorare un poco. L'indomani leggo i giornali trentini, erano 8000 persone, forse meno del previsto.

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