Wednesday, May 6, 2009

Ritorno da Trento

Eccomi a scrivere post, sono rientrato da Trento giovedì sera scorso con le 4 ore di viaggio a ritroso. Impressionante la vista del fiume Po a Cremona che in tre giorni aveva raggiunto il limite dell'argine esondando nei campi adiacenti alla sponda destra.

Le tre giornate tridentine sono state molto intense, poco sonno, una dozzina di ore di docenza e di laboratorio e a seguire incontri con i ricercatori, dottorandi, post-doc del gruppo di Beppe. Per me una ventata di idee, nuove prospettive, spunti interessanti. Gli studenti del Master erano sei: due iraniani (Azad e Massoud), un indiano (Bashà), una ragazza che scopro essere peruviana, ma indistinguibile nell'accento (Silvana) ed infine due italiani (Stefan e Vincenza). Il tempo con loro è letteralmente volato, spero non si volatilizzino anche i contenuti del corso. A me è costato parecchio nell'aggiornare e completare le presentazioni, preparare gli esercizi e gli esempi. Non si nasce insegnanti.

Difficile come sempre la valutazione, ho cercato di usare una griglia per ogni argomento trattato, ma poi ho dovuto integrare tutte le valutazioni nei 5 minuti finali e mi sono stupito del risultato ottenuto.

Il venerdì era iniziato con il check-out e la necessità di spostare l'auto dal parcheggio all'aperto lungo Adige che dalle 8:30 ritornava ad orario. Avevo anche chiesto se i vigili avrebbero tollerato le prime due ore del mattino, anche se il segnale orario era stato impostato la sera precedente. Niente da fare i vigili urbani a Trento sono molto precisi e non tollerano inflessioni. Così entro le 8:30 mi stavo dirigendo verso il parcheggio, in realtà avrei voluto passare nel negozio Birkenstok, ultima chance. Passata la Chiesa di S.Maria Maggiore, svoltato in via Rosmini, incrocio la simpatica proprietaria del negozio ed insieme ci dirigiamo verso il suo negozio. Acquisto velocissimo ripetendo scongiuri al santo protettore degli automobilisti. Pago e immediatamente il cellulare trilla, un SMS, guardo stupito e ritrovo l'importo appena pagato segnalato dalla banca. Esco affrettandomi e pensando a quanto sia utile il servizio bancario che ti informa delle spese fatte, ma allo stesso tempo quanto esso possa essere generatore di ansia, non più spese con Carta di Credito che restano nel limbo per alcune settimane. Immediatamente il dito puntato alla nostra coscienza spendacciona.

Con questi pensieri attraverso il cavalcavia della ferrovia guardando di fronte la cascata ed il verde primaverile dei prati e boschi sopra Sardagna. Scendo finalmente al parcheggio, la mia macchina e solitaria nella sua fila. Nessun foglietto bianco sventola sul parabrezza. Sono salvo.

Dopo aver caricato le valige faccio ancora una breve sosta al negozio Il Pesciolino d'Oro, miniera di libri per bambini e giochi sfiziosissimi. Riparto e questa volta la meta è Povo, sede della facoltà di ingegneria informatica. Mentre mi fermo a semafori e rotonde osservati dagli implacabili vigili, penso a come sarebbe utile poter calcolare una densità di vigili per unità di superficie e poter confrontare una città con un'altra. Ad esempio a Torino i vigili sono rari, ma in gruppo, per cui creerebbero un picco in un punto e nulla in altre zone. A Trento, almeno in centro, i vigili sembrano uniformemente distribuiti ad ogni incrocio. Poi il modello potrebbe essere migliorato tenendo in conto delle variazioni di densità nel tempo. Insomma si potrebbe avere un modello predittivo per un rischio multa calcolato.

Fermo le elucubrazioni nel parcheggio con grande cantiere accanto, è sempre bello vedere un'università che invece di contrarsi si sta espandendo creando nuovi edifici. Per me la trasferta è quasi finita, un po’ mi spiace sarei rimasto ancora a parlare con i ricercatori e con gli studenti, ma non è possibile devo tornare alla mia vita quotidiana.

Ripartendo alle 16:30 penso, guardando la prima pagina di un quotidiano preso in albergo, alla polemica tra Veronica Lario e suo marito, come sia buffo o forse tragico che moglie e marito debbano parlarsi tramite le prime pagine dei quotidiani. Allora pensavo che l'avesse spuntata la moglie e Berlusconi da tipico maschio avesse acconsentito in quel modo ironico che a lui riesce così bene nel accettare la richiesta della moglie: niente veline in lista per il Pdl. Poi però leggendo i giornali al mio ritorno a casa ho capito che sono già in campo gli avvocati e dalla foto di Veronica e Silvio che guardano in due direzioni opposte si è passati a Silvio affranto con mano sul volto da esempio in prima pagina de La Stampa di oggi per l'articolo di Mario Calabresi.

Giovedì con quei pensieri per la testa ho acceso l'auto e sono ripartito lasciando la valle dell'Adige illuminata dal sole. Poi guidando con gli occhi verso la luce calante ad Ovest. Stavo tornando a casa ...

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