Ho letto il romanzo da cui è tratto il film "The Reader" che ha regalato un altro Oscar a Kate Winslet, film diretto da Stephen Daldry (regista di Billy Elliot) e interpretato da Ralph Fiennes.
Il romanzo è organizzato in tre parti, la prima un romanzo di formazione di un ragazzino di 15 anni, Michael Berg, che febbricitante al ritorno da scuola viene aiutato da una signora che lo riaccompagna a casa. Mesi dopo, in convalescenza dall'epatite, torna con un mazzo di fiori dalla signora che l'ha aiutato, Frau Schmitz per poco alla volta innamorarsi di lei che potrebbe essere sua madre.
Michael rimarrà segnato da questa esperienza che nell'immediato lo aiuta a crescere, ad avere confidenza in sè e a recuperare la forza e le energie per evitare di perdere l'anno scolastico compromesso.
Dopo tempo riesce a scoprire il nome di Frau Schmitz, Hanna, che gli chiede di leggere per lei dei libri, nel film Mark Twain, DH Lawrence, nel romanzo Gothe e poi l'Odissea.
Nell'arco di pochi mesi, Michael passa al grado successivo scolastico e incontra nuovi compagni, continuando a nascondere la sua relazione con Hanna. Anche lei sembra nascondere un segreto che si intravede dietro una grande durezza, a sfuriate apparentemente immotivate. Finché un giorno lui in piscina con gli amici vede lei di sfuggita che lo guarda da lontano, per scoprire poco dopo che è sparita, ha lasciato il lavoro, la casa, lui.
Questa relazione non risolta lascerà una ferita che accompagnerà Michael per tutta la vita, rendendolo quasi insensibile ai sentimenti. Nella seconda parte è un promettente studente di legge che viene inviato da un docente ad assistere ad un processo a 5 donne per crimini nazisti. Lui dovrebbe turnare con altri studenti invece parteciperà a tutte le sedute. Una imputata è Hanna.
Le donne imputate erano guardiane in un campo di concentramento vicino a Cracovia, dove venivano mandate da Auschwitz prigioniere per lavorare e tornare per essere eliminate. Il processo va male ad Hanna, i suoi interventi non la aiutano e poco alla volta perde la fiducia nell'avvocato assegnatole d'ufficio. Lei è l'unica ad ammettere e cercare di chiarire, ma per questo diventa facile gioco degli avvocati delle altre donne nel diventare il capro espiatorio. A lei vengono addossati i crimini peggiori. Michael capisce che non è così, ma che anche nel campo lei nascondeva un segreto tale da preferire accettare la pena massima, l'ergastolo, piuttosto di svelarlo agli altri. Michael è dibattuto nell'impotenza, ma lacerato dall'dissidio tra l'aver amato una persona ed allo stesso tempo doverla condannare moralmente.
In questa parte il dissidio della Germania verso il passato, il muro tra le generazioni di chi ha vissuto come attore o come spettatore o ha chiuso gli occhi verso crimini orrendi e una nuova generazione che non può e non vuole ignorare ed addebita le colpe ai propri genitori. Emerge anche la professione dell'autore Bernhard Schlink giudice e docente di diritto a Berlino e Bonn.
La terza parte vede Michael adulto, docente e ricercatore, sposato e poi separato che vive, ma come se la vita gli fosse passata accanto. Qui Michael decide di riprendere a fare cosa aveva fatto da ragazzo, legge libri al registratore e li manda ad Hanna in carcere, senza però mai riuscire a scriverle una lettera a riprendere con lei una comunicazione.
Non voglio svelare la conclusione, molto toccante, il romanzo termina quando Hanna dopo 18 anni di carcere chiede domanda di grazia. Mi ha colpito che il primo libro dei pochi nella cella di Hanna sia di Primo Levi, poi Jean Amery e altri.
Io ho letto il romanzo in inglese dopo averlo consigliato ad una collega in una libreria di San Diego. Ho visto però che è da poco uscito da Garzanti sotto il titolo "A voce alta. The Reader". Di Bernhard Schlink sono disponibili altri romanzi, quali "La nostalgia del ritorno", "I conti del passato", "L'omicidio di Selb" e "Fughe d'amore". Tutti editi da Garzanti.
Paolo (24.04.2009)
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